Cari amici, cari colleghi,
in data 10 aprile 2012, con un’articolata lettera aperta, inviata al Presidente ed al Consiglio Direttivo, mi sono dimesso dalla A.I.S.A.L. (Associazione Italiana per le Scienze degli Animali da Laboratorio) alla cui attività scientifica ho partecipato, come membro ordinario, per diversi anni.
Ho dovuto compiere, non senza rammarico, tale passo per le discordanze in materia etica che, ormai di frequente, mettevano a disagio me ed altri colleghi dei Centri di Ricerca e delle Università, a fronte della discussione di proposte normative, soprattutto in occasione delle modalità di recepimento della Direttiva europea 2010/63. In particolare ho sentito il bisogno di manifestare aperto dissenso dalla posizione che il Presidente e l’Associazione hanno assunto nei confronti del disegno di legge N° 3129, art. 14, comma C-F, in cui si prevede, su tutto il territorio nazionale, il divieto di allevamento di cani, gatti e primati per fini di sperimentazione scientifica (comma C) e l’obbligo generalizzato delle pratiche anestesiologiche (comma F) su tutti gli esperimenti, anche quando la sedazione rischiasse di invalidare l’esperimento stesso: il Presidente e l'Associazione si sono espressi contro tale disegno di legge, proposta normativa per la quale mi sono personalmente battuto. Pur nella consapevolezza che l’approvazione eventuale della suddetta norma comporterebbe un ostacolo alla ricerca biomedica nel nostro paese, credo di dover collocare al vertice della mia scala valoriale il rispetto per il benessere (assenza di sofferenza) del soggetto sperimentale.
Le mie dimissioni non intaccano i sentimenti di profonda stima e gratitudine che ho sempre nutrito per il Presidente della AISAL e per i colleghi con cui ho avuto l’onore di lavorare e confrontarmi.
Gianni Tadolini - Coordinatore Gruppo P.A.C. - Italia (maggio 2012)
Testo della lettera aperta inviata al Presidente della A.I.S.A.L., Dr. Gianni Dal Negro ed al Consiglio Direttivo
Caro Presidente,
ho preso visione della lettera che, in data 27 marzo 2012, hai inviato all’On. Mario Monti - Presidente del Consiglio dei Ministri, all’On. Renato Balduzzi - Ministro della Salute, all’On. Enzo Moavero Milanesi - Ministro per gli Affari Europei ed all’On. Francesco Profumo - Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, per esprimere (a quanto sembra anche a nome dell’intera comunità A.I.S.A.L.) la tua preoccupazione per un eventuale esito positivo del disegno di legge N° 3129: “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2011”.
In tale disegno di legge - come tu correttamente metti in evidenza - vengono definite disposizioni di recepimento della Direttiva europea 2010/63, riguardante la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, disposizioni che di fatto penalizzano la ricerca biomedica italiana, almeno se considerata unicamente nella sua configurazione attuale. In particolare la tua critica si concentra sull’art. 14, comma c, che propone il divieto dell’allevamento, su tutto in territorio nazionale, di primati, cani e gatti destinati a fini scientifici e sul comma f dello stesso articolo che inibisce gli esperimenti che non prevedono l’uso di analgesia od anestesia, a fronte del prodursi di dolore rilevante per il soggetto sperimentale.
Le considerazioni da te espresse, circa i rischi che l’approvazione del disegno di legge in questione determinerebbe, sono in gran parte da me condivise: è probabilmente vero che potrebbe aumentare l’importazione di animali dall’estero - con dubbie garanzie sulle condizioni di allevamento, di stabulazione e di trasporto - ed è altrettanto vero che la generalizzazione delle procedure anestesiologiche, in tutti gli esperimenti, potrebbe invalidare alcuni studi tossicologici ed algologici. Tuttavia, se accettiamo di collocare la dimensione etica al massimo gradino della scala valoriale (almeno questo è il mio orientamento), è doveroso accettare tali rischi, adoperandoci poi con ogni mezzo per contrastare gli eventi e le condizioni negative di cui temiamo il verificarsi.
Allora:
Dovendo insieme riconoscere, caro Presidente, che la tua lettera del 27 marzo viene ad insistere su una visione etica non sufficientemente compatibile con la mia, considerando inoltre che i contenuti espressi non vengono da te riportati come tuo parere personale, ma come pensiero della comunità A.I.S.A.L., ritengo corretto formalizzare un mio ritiro dall’Associazione.
Rinnovo comunque la mia disponibilità a qualsiasi opportunità di collaborazione - soprattutto in relazione alle tematiche della formazione etica dei ricercatori - e mantengo vivi, nei tuo confronti, i sentimenti sinceri della più profonda stima.
Gianni Tadolini
Commenti più recenti
07.09 | 19:27
Caro Gianni sono assolutamente d'accordo!! Grazie per ques...
30.01 | 04:45
Dove si trova questo centro reumatologico?
17.11 | 08:19
Da anni soffro di fibromialgia , all'inizio è stata la cosa pe...
25.09 | 11:40
Buongiorno Gianni, ho letto il tuo articolo presente sul tuo sito in merito la...